
Dolcetto d’Alba: gli abbinamenti consigliati
In una terra eletta a patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, ci sono 1660 ettari del Cuneese dedicati esclusivamente alla produzione del Dolcetto. Il suo nome, un termine derivato dal piemontese “duset” − o piccolo dolce − non si riferisce tanto al gusto del vino quanto ai chicchi d’uva utilizzati che, una volta maturati, divengono succulenti e poco acidi, tanto da essere consumati anche come uva da tavola. Scopriamo allora cosa si cela dietro la zona di produzione del Dolcetto d’Alba, gli abbinamenti e quali sono le sue caratteristiche organolettiche.
Il Dolcetto d’Alba: uno storico vino piemontese pregiato
La storia del Dolcetto D’Alba ha origini antichissime che risalgono addirittura a prima del ‘500. Si tratta di un vitigno autoctono della zona del basso piemontese che presenta diverse tipologie a seconda della particolare zona di produzione. Anche se il più diffuso è il Dolcetto d’Alba, non sono da meno quello di Dogliani, d’Asti e di Acqui. Per quanto riguarda il Dolcetto d’Alba e i suoi abbinamenti, bisogna considerare che, anche grazie alle sue straordinarie proprietà, questo vino piemontese pregiato è l’accompagnamento ideale per eccellenza, soprattutto su una tavola dove si consumano i prodotti tipici della regione. Il Dolcetto dà il meglio di sé se abbinato a primi piatti a base di carne − agnolotti o tagliatelle al ragù – o per gustare a pieno un ricco antipasto di salumi regionali o carpacci crudi.
Com’è l’uva del Dolcetto all’olfatto e al gusto
Il Dolcetto d’Alba è composto al 100% da uva Dolcetto e ha una gradazione che non supera i 12 gradi. Quando lo si versa, si può notare subito una schiuma violacea formarsi in superficie. Il colore del Dolcetto è di un rosso brillante e intenso che può assumere note tendenti all’arancio. Il profumo è delicato e il sapore è corposo e armonico, con un retrogusto di mandorla amara e tannino.
L’etichetta garantita del Dolcetto di Dogliani
Da convinto estimatore, nonché produttore, il primo a richiedere una vera valorizzazione del Dolcetto di Dogliani fu il presidente Einaudi. Oggi questo vino vanta la denominazione DOCG e la sua produzione è consentita solo in 21 comuni della provincia di Cuneo. Il suo intenso profumo di fiori e frutti freschi rende questo Dolcetto ideale per abbinamenti piacevoli, soprattutto con piatti robusti della regione che siano arrosti o formaggi.